"Verso il cielo è rivolto ogni tuo atto, Ipazia sacra, bellezza delle parole,astro incontaminato della sapiente cultura"
« Per la magnifica libertà di parola e di azione che le veniva dalla sua cultura, accedeva in modo assennato anche al cospetto dei capi della città e non era motivo di vergogna per lei lo stare in mezzo agli uomini: infatti, a causa della sua straordinaria saggezza, tutti la rispettavano profondamente e provavano verso di lei un timore reverenziale »
(Socrate Scolastico, cit., VII, 15)
Ipazia di Alessandria ha vissuto nel V secolo dC ed è stata una filosofa neoplatonica, musicologa, medico, scienziata, matematica, astronoma. Madre della scienza moderna, univa all'analisi teorica della realtà il metodo sperimentale. (realizzò l'astrolabio, l'idroscopio e l'areometro.) Era una studiosa dal rigore morale inflessibile: al termine delle sue giornate di ricerca e studio era solita girare per la città a diffondere la filosofia platonica e spiegare il valore della ragione e della libertà di pensiero.
Come Archimede, Euclide e Tolomeo apparteneva alla Scuola alessandrina, la più importante comunità scientifica della Storia, dove avevano studiato tutti coloro che, nel passato, hanno posto le fondamenta per la nascita di un sapere scientifico universale. Nei suoi settecento anni la Scuola alessandrina aveva raggiunto vette talmente elevate nel campo scientifico, che sarebbe bastato lasciar vivi e liberi di studiare Ipazia e i suoi allievi per acquisire 1200 anni in più di progresso.
La vita di Ipazia e dell'intera umanità fu però segnata dalla più grande delle sventure: l'ascesa al potere della Chiesa cattolica. Il suo recente patto di sangue con l'impero romano in caduta, oltre alla soppressione del paganesimo prevedeva la distruzione delle biblioteche, della scienza e degli scienziati, l'annullamento del libero pensiero, della ricerca scientifica (nei concilî di Cartagine, infatti, fu proibito a tutti di studiare Aristotele, Platone, Euclide, Tolomeo, Pitagora etc.). Alla donna, inoltre, doveva essere impedito l'accesso alla religione, alla scuola, all'arte, alla scienza.
L'affermazione del Cristianesimo fu seguita dall'imposizione spesso violenta del suo pensiero, della sua visione del mondo che voleva tener ferma la Terra e con essa la mente umana, impedirne il progresso per poterle dominare con facilità. Liberare la scienza voleva dire liberare l'uomo.
Inoltre le donne che volevano studiare e partecipare attivamente nel mondo della scienza dovettero combattere su due fronti: il primo risaliva ai tempi di Platone, che le considerava esseri inferiori per natura (sembra incredibile che i pensatori che hanno dato vita all'attuale libertà di pensiero considerassero la donna inferiore per natura); il secondo è il ruolo secondario assegnato loro proprio dalla Chiesa.
"Ipazia rappresentava il simbolo dell'amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò di soffocare la ragione. "
(Margherita Hack)
Non abbiamo ricostruzioni certe sulla produzione filosofica di questo grande personaggio cancellato dalla storia. L'assenza di opere autografe ha portato alla ricostruzione del suo pensiero a partire dai testi di un suo fedele allievo, Sinesio, che illustra come la maestra sia sempre rimasta fedele al neoplatonismo e non abbia mai elaborato un sistema personale. E' però certa l'importanza rivestita da Ipazia nell'educazione del suo allievo, che scrive di essere stato da lei introdotto alla filosofia, «uno stile di vita, una costante, religiosa e disciplinata ricerca della verità.».
Ipazia rivolge il suo sguardo | agli os | servatori |
Sinesio ha frequentato le scuole di Alessandria e Atene ed ha espresso, in una lettera al fratello, una chiara preferenza per la prima, che, avendo ricevuti i semi di sapienza da Ipazia, assume un ruolo di estrema rilevanza nella coltivazione e trasmissione dell'arte del pensiero libero.
Obiettivo primo di Ipazia, al di là della ricerca sulla filosofia neoplatonica e della sua trasmissione, è insegnare ai suoi concittadini che la via della ragione,dell'esperienza personale non mediata da altri, la ricerca continua della verità sulla nostra vita, verità che racchiude il nostro corpo, la mente, l'universo, l'intelligibile è la via a cui ha diritto ogni essere umano.
Ipazia è ancora oggi un personaggio difficile e scomodo, poco conosciuto, simbolo del pensiero indipendente, della ragione come strumento a disposizione dell'uomo per il progresso e la libertà. Il suo nome è utilizzato da un programma internazionale dell'Unesco per la valorizzazione della donna nella ricerca scientifica. Attualmente nell’ambito della scienza solo il 5% delle donne è ai vertici.
storia m'aprite di que' vili astuti;
date agli occhi di pianto una fontana!
La voce alzate, o secoli caduti
Gridi l'Africa all'Asia, e l'innocente
ombra d'Ipazia il grido orrendo aiuti.
Gridi irata l'Aurora all'Occidente
narri le stragi dall'altare uscite;
e l'Occaso risponda all'Oriente.
(V. Monti)
A.
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