"Je pose la tasse et me tourne vers mon esprit. C’est à lui de trouver la
vérité"

giovedì 3 marzo 2011

A single man.

A SINGLE MAN.





"Tom Ford debutta con un melodramma impeccabile come un paio di Oxford lucidate a specchio"
A Single Man è un film del 2009, esordio alla regia dello stilista Tom Ford.
Los Angeles, 1962. George Falconer (Colin Firth) è un uomo solo. Professore inglese di letteratura all'università, George ha perso in un incidente il compagno amato da sedici anni. Incapace di reagire al lutto e all'afflizione, riordina carte, oggetti e sentimenti e decide di togliersi la vita con un colpo di pistola. Proveranno a “ripararlo” e a trattenerlo sul baratro, Charley, una vecchia amica delusa e disillusa, e Kenny, uno studente disponibile e sensibile. Spiegati i missili nucleari a Cuba e puntata l'arma alla tempia, la “crisi” pubblica e privata è destinata a esplodere o a rientrare.
Una cravatta, un paio di gemelli, un paio di scarpe, una lettera, due lettere, un vestito regalato e poi indossato, un libro mai chiuso, un disco ascoltato: oggetti scoperti dalla macchina da presa di Tom Ford, abbandonati nelle inquadrature come indizi, tracce, segni, impronte del destino. Lo stilista statunitense che ha rilanciato le case di moda Gucci e Yves Saint Laurent debutta alla regia, impeccabile come un paio di Oxford lucidate a specchio.
George Falconer trascorre lieve attraverso i giorni fintanto che la tragedia nereggia ancora lontana,ma mai assente per davvero. Stanco di soffrire, comincia ad anelare la morte,sollievo di molti : oramai nè i libri nè la classe in cui insegna,nell'apparente pienezza che concedono al suo animo,possono sanare il dramma che ha vissuto.
L'esattezza sconvolgente delle ore,dei minuti,dei secondi, che si consumano in sonori "tac",sovvertono la sua compostezza sul lavoro e nella vita quotidiana,le amicizie e gli affetti che testimoniano un altro da sè, impallidiscono all'ombra di un destino imminente, qual è la morte, da lungo attesa, a lungo messa da parte e rimandata, sigillata in una pistola laccata in nero.
E' il trionfo inesorabile del kronos contro kairos : non vi è più un tempo qualitativo nella vita di George,niente sopra il quale sia bene soffermarsi accade nelle sue giornate, questa almeno è la sua idea, in verità incontra persone che,altrimenti,in una seconda vita,nella più amletica delle ipotesi,avrebbero abbracciato i suoi dolori.
Ed è forse questo uno degli aspetti più affascinanti del film, che rivelano l'inadeguatezza del mondo a sè stesso, di un mondo che offre,mettendoci sul cammino di alcune persone,per poi reclamare,facendoci passare oltre, per dimenticare ed essere dimenticati con la velocità di un passo. George Falconer ha deciso di dissociarsi dalla catena che manda avanti il mondo,dalla meccanica disposizione dei giorni, rifuggendo il sentimento e pure la vaga possibilità di questo che trapela dagli incontri,seppure fugaci, che fa nel corso del film. Egli vive in un'ambra di prolungata e desolata tristezza,nella quale appunto solo uno studente (Nicholas Hoult) e una vecchia amica disincantata (Julienne Moore)irrompono con rispetto devoto  uno e  impeto di un'antica passione l'altra, volendo così procrastinare un momento sfuggito da tutti, George incluso.
L'ambra è però destinata ad incrinarsi e a rompersi e permettere che George,eroe disancorato e di un'eleganza luttuosa non indifferente (vestiti Tom Ford) si ricongiunga con colui che fu il perduto vero amore.
Alla storia,malinconica e toccante, si affianca la precisione di una fotografia nitida e attenta ai particolari, e la leggerezza di una musica che si lega perfettamente in simbiosi con parole,sguardi e dialoghi, proponendo ai nostri occhi e orecchie insaziabili un capolavoro a parer di tutti  coloro che vi sapranno avvertire la chiamata universale celata dietro all'individualità di una solitudine senza età.
Trailer- a single man.
Ang.

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